LA BOLLA ROSSA

Due fiumi che si gettano nel Verbano, Il Ticino e la Verzasca, rimodellando il paesaggio a ogni piena, una splendida foresta di quercie, ontani e frassini che nasconde la frenesia di Locarno e dei suoi satelliti, parecchi sentieri dove ogni albero o cespuglio cela un nuovo uccello. Questo ed altro sono le Bolle di Magadino…

Ogni luogo ha il suo signore. Qui è senz’altro la piattaforma d’osservazione della Bolla Rossa, che si affaccia in una lanca del lago tra i due fiumi.

Fine aprile, la nostra prima visita. Un senso d’impazienza mal celato ci fa affrettare il passo nella foresta. Appena il tempo di una breve sosta là dove l’upupa è stata vista o di un rapido colpo di binocolo tra le fronde dove sfuggono cince, ghiandaie e chissà che altro. Lo splendido bosco meriterebbe meglio, ma la passerella d’accesso all’osservatorio non è lontana.

Ancora qualche passo… Non siamo soli, ma le decine di svassi sull’acqua e le rondini nel cielo fa che è come se lo fossimo.

Piove e pioverà quasi sempre a ogni visita, Ma in realtà splende il sole.

Il voltolino si batte con il porciglione, il forapaglia appare per meglio scomparire. Sugli isolotti che le acque basse del Verbano lasciano affiorare, limicoli e cutrettole si danno la caccia. Persino una volpe fa la sua apparizione…

Ritorneremo, ancora e ancora !

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